INEWS 16 | Ricomincia un nuovo Anno Accademico e ripartono anche gli affitti per studenti universitari fuori sede

da L'I.com

Dopo un periodo di grande difficoltà ci fa molto piacere cogliere segnali positivi nella ripresa di un settore particolare delle locazioni, quello dedicato agli studenti universitari fuori sede, che muove ogni anno più di un milione e mezzo di studenti. È un segnale di lento ritorno alla normalità che fa ben sperare per tutto il settore e l’economia in generale.
Per l’accelerazione della ripresa è risultata fondamentale l’introduzione di norme certe, come quella di obbligo del green pass per frequentare di persona le lezioni. A pesare positivamente, poi, c’è la prospettiva di un anno accademico maggiormente costante e sotto controllo.
Certo siamo ancora lontani dai livelli precedenti la pandemia: rispetto al 2019 “mancano” ancora circa il 38% degli studenti, ma la crescita è importante se paragonata ai dati rilevati lo scorso anno. Abbiamo realizzato un’indagine studio sull’andamento di questo specifico segmento di mercato e rispetto al prezzo delle stanze prese in affitto rileviamo stanzialmente canoni stabili (+1%) per le stanze singole, in flessione più generalizzata, invece, il prezzo delle stanze doppie.
I prezzi, però, sono molto diversi nelle principali città italiane (dove si registrano ancora cali, come a Milano, Roma e Bologna) e le città più piccole (in cui i prezzi sono spesso in crescita). Nello specifico, rispetto ai costi, Milano e Rimini sono le città con i prezzi medi più alti sia per le stanze singole che per quelle doppie:
– a Milano per una singola servono tra i 500 euro e i 300 per una doppia; a Rimini la singola costa 425 euro e 275 la doppia. Varese e Palermo sono le città più “economiche” per gli universitari, con singole rispettivamente a 180 e 170 euro e doppie a 125 e 100 euro di media.
Se anche i prezzi di Milano ci appaiono tra i più alti, si è registrato un calo medio del 15% (quasi 100 euro). Situazione simile a Roma (-15%) dove si spendono 64 euro in meno. Cagliari è la città con il maggior calo percentuale delle singole (-17% pari a 40 euro) registrato in Italia. Prezzi più bassi, seppure con percentuali a una cifra, per Bologna (-9% pari a 33 euro), Torino (-6%, 17 euro in meno) e Firenze (-5%, 19 euro). Tra le città universitarie in grandi centri, fanno eccezione, in salita, i prezzi delle singole a Genova che registra l’incremento più alto (+20%, cioè una media di 50 euro in più), Bari (+14%, pari a 30 euro) Napoli (+4%) e Padova (+4%). Si registrano aumenti significativi dei prezzi anche a Pavia (+15%, 40 euro in più in media), Modena (+14%, pari a 35 euro) e Brescia (+14%, 50 euro).
Ridimensionamento dei prezzi per le stanze doppie a Padova e Milano con una media rispettivamente del -25% e -24%, che portano a Milano a far scendere il canone di 95 euro e nella città veneta di 63 euro in media. Prezzi in discesa a doppia cifra rispetto allo scorso anno a Firenze (-15%), Torino (-15%) e Trieste (-13%). A Bologna e Napoli il calo si è fermato rispettivamente al 7% e 4%. In controtendenza Genova, dove l’incremento è stato del 20% (pari a 30 euro di media), Catanzaro (+13%), Siena (+10%) e Pavia (+4%).
Milano e Rimini sono le città che, secondo l’analisi di SoloAffitti, hanno i prezzi medi più alti sia per le stanze singole che per quelle doppie. A Milano per una singola servono 500 euro e 300 per una doppia. A Rimini 425 euro costa la singola e 275 la doppia. Varese e Palermo sono le città più a buon mercato per gli universitari, con singole rispettivamente a 180 e 170 euro e doppie a 125 e 100 euro di media.

– Quali sono le caratteristiche più ricercate dagli studenti in affitto?
Le esigenze principali dei ragazzi che si spostano per studio sono legate alla vicinanza all’università (67%), ai mezzi pubblici (59%) e la disponibilità di una stanza singola (65%). Molta importanza viene data ai comfort quali un impianto di aria condizionata (9%), lavastoviglie e lavatrici (17%), un arredamento moderno e soprattutto una veloce connessione Wi-Fi (entrambi al 35%).

– Quali sono i contratti più utilizzati?
Da questo punto di vista, rimangono utilizzati soprattutto i contratti a canone concordato (3+2, studenti universitari, transitorio). Le eccezioni più evidenti sono Milano e Bologna dove il calcolo del “canone concordato” restituisce un valore ridotto rispetto a quello richiesto a libero mercato, specie per appartamenti con metrature ampie.

 

ISABELLA TULIPANO

Isabella Tulipano | Solo Affitti S.p.A. | isabella.tulipano@soloaffitti.it | www.soloaffitti.it

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