Si provava, solo una settimana fa, a far luce sulla complessa situazione che riguarda le tasse patrimoniali da versare allo Stato ma oggi c’è un nuovo aggiornamento e un nuovo argomento di forti e accesi dibattiti. Ovvero si parla di Mini-Imu.

In alcuni Comuni è stato previsto un rialzato dell’aliquota del 4 per mille, infatti, anche per le prime case si dovrà versare la seconda rata entro il 16 gennaio 2014. Si parla di ben 2.200 Comuni, tra cui troviamo Napoli, Roma e Milano.

Le amministrazioni hanno comunque tempo fino al 9 dicembre per giocare al rialzo con l’aliquota quindi la situazione potrebbe non essere definitiva e si potrebbero decidere altri tipi di provvedimenti; cosa alquanto possibile in quanto lo Stato non riuscirà comunque a coprire il gettito nella sua totalità.

Le opposizioni politiche si sono scatenate nel chiedere chiarimenti sulla situazione che appare ogni giorno più caotica e complicata. Saccomanni spiega che il Governo non poteva che fare i calcoli sulle aliquote base e non su quelle che ogni Comune è libero di fissare. Inoltre per il Ministro è indispensabile che i cittadini paghino un’imposta sugli immobili che copra le spese dei Comuni che altrimenti rimarrebbero scoperte. Questo non convince e i suoi colleghi Lupi e Quagliarello tornano nuovamente a promettere soluzioni a breve termine.

Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, si fa portavoce dei sindaci italiani e chiede al Governo di mantenere le promesse e coprire il gettito del tutto e non solo in parte. Infatti solo nel Comune di Milano saranno richiesti agli abitanti 44 milioni di euro per la Mini-Imu. La Giunta arriva inoltre a minacciare la sospensione e lo storno dei 68 milioni di euro riguardanti i fondi destinati ad Expo 2015 che verrebbero dirottati sugli ammanchi, permettendo ai cittadini di respirare ed essere esentati dalla seconda rata.

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